Sebbene esistano molte teorie sul perché si sogna, per interpretare i simboli onirici e tradurli in significati che abbiano un senso concreto nella nostra quotidianità è necessario valutare attentamente le caratteristiche e gli aspetti della vita di chi sogna. Scopriamo di più al riguardo.
Nei tempi antichi, le persone consideravano i sogni come messaggi divini con cui gli dei comunicavano con gli uomini, tanto è vero che molte manifestazioni oniriche hanno avuto persino il potere di alterare la storia.
Alla fine del 332 a.C., in Egitto, Alessandro Magno era sul punto di edificare una grande città che testimoniasse la sua grandezza, quando un uomo dai capelli grigi gli apparve in sogno recitandogli alcuni versi dell’Odissea sull’Isola di Faro. A seguito di quella visione, il condottiero macedone fece demolire il cantiere già in essere e ordinò di costruire il suo nuovo impero, oggi conosciuto con il nome di Alessandria d’Egitto, su una stretta lingua di terra tra la palude Mareotide e il Mar Mediterraneo, nella regione del Delta del Nilo.
Sebbene le attuali teorie sull’interpretazione dei sogni siano cambiate dai tempi di Alessandro il Grande, il nostro desiderio di comprenderli è più o meno lo stesso. In questo articolo tratteremo i metodi più moderni di interpretare i sogni, con alcune curiosità e approfondimenti sulla smorfia napoletana per tradurre le visioni oniriche in numeri da giocare al Lotto.
Cosa sono i sogni
I contenuti dei nostri sogni possono cambiare all’improvviso, mostrare elementi bizzarri o incutere paura con immagini terrificanti. Ma cosa accade esattamente quando sogniamo beatamente avvolti tra le coperte e la biancheria da letto? Molti eminenti ricercatori – come G. William Domhoff – ritengono che i sogni, pur non avendo uno scopo reale, permettano di delineare un profilo psicologico del sognatore, rivelando ciò che si cela negli angoli più nascosti del suo inconscio.
Durante il sonno, il nostro cervello elabora le informazioni apprese durante il giorno e questo consente di trasformare le emozioni vissute in fase di veglia in immagini visive – spesso prive di un apparente significato logico – capaci di fornire una nuova finestra sui contenuti creati dalla mente e coinvolgere emotivamente l’individuo.
Ognuno di noi sogna in media due ore a notte, ma al risveglio ricordiamo solo il 10% di ciò che abbiamo sognato. Inoltre, in passato si pensava che le manifestazioni oniriche si verificassero solo nella fase REM del sonno, ma da recenti studi è emerso che si può sognare anche nella fase non REM.
Il primo a formulare teorie sulle modalità con cui i sogni dovessero essere interpretati fu il neurologo e fondatore della psicoanalisi Sigmund Freud, che nel suo libro “L’interpretazione dei sogni” affermò che queste visioni notturne fossero fondamentalmente legate alla realizzazione del desiderio.
In pratica, Freud credeva che il contenuto manifesto di un sogno servisse a mascherare i desideri inconsci del sognatore, teoria condivisa in parte anche da Carl Jung, secondo cui l’attività onirica non era solo un’espressione dei desideri repressi ma un complesso meccanismo di comunicazione tra la sfera conscia e quella inconscia della persona.
Secondo recenti studi condotti da G. William Domhoff e Calvin Hall all’Università di Miami, i sogni non sono altro che l’espressione dei pensieri e delle preoccupazioni del sognatore, come risultato di processi cognitivi e neurologici che si attivano solo durante il sonno.
A partire dagli anni Settanta, le teorie sulle interpretazioni oniriche sono diventate sempre più popolari, tanto è vero che in commercio non è difficile trovare un libro dei sogni che chiunque può usare per interpretare e comprendere le immagini elaborate dalla mente durante il riposo.
Il significato dei sogni
I sogni sono un linguaggio universale che crea immagini spesso elaborate a partire da concetti emotivi. Sebbene non esista un significato unico e definitivo per i simboli che appaiono in sonno, è comunque possibile interpretarli per meglio comprendere le nostre sensazioni più intime e affrontare con maggiore serenità le decisioni e le sfide che la vita ci riserva ogni giorno. Oltre alle numerose guide e ai dizionari che permettono di tradurre meccanicamente i simboli onirici, è possibile anche trasformare i sogni in numeri da giocare al Lotto utilizzando la cabala occidentale, meglio conosciuta come “la Smorfia Napoletana”.
A ogni modo, è importante tenere presente che dietro ogni sogno si celano un insieme di significati che spesso sono legati al vissuto emotivo del sognatore, alla sua immagine di sé, alla sua storia e al suo ambiente di vita. Inoltre, ai fini di una corretta interpretazione è necessario ricordare, non solo gli elementi e l’evoluzione del sogno, ma anche le sensazioni e le emozioni percepite sia durante il sonno sia al risveglio.
E, poi, ci sono i cosiddetti sogni lucidi, durante i quali il sognatore ha la consapevolezza di stare sognando, riuscendo addirittura a modificare la trama degli eventi e assumere il pieno controllo delle proprie azioni, trasformandosi da semplice spettatore in attore e regista.
Le credenze popolari, invece, attribuiscono ai sogni un significato magico, interpretandoli come segnali, avvertimenti e premonizioni di un qualcosa che sta per accadere, teorie che ovviamente non hanno nulla a che vedere con l’interpretazione psicologica dei sogni effettuata da figure specialistiche, come psicoanalisti e psicologi. Tuttavia, sebbene scienza e magia viaggino su due binari diametralmente opposti, lo stesso Gustav Jung (che dichiarava di essere un sensitivo) supponeva che i fenomeni paranormali non erano altro che manifestazioni dell’inconscio collettivo, mentre i sogni sono espressione dell’inconscio individuale.
Il significato onirico con la cabala napoletana
Per chi non lo sapesse, a ognuno dei novanta numeri della smorfia la tradizione partenopea ha associato diversi significati, alcuni dei quali sono noti perché durante le feste natalizie molte persone giocano alla tombola napoletana. Le origini di questo gioco risalgono al 1700 a seguito di un diverbio tra il frate domenicano Gregorio Maria Rocco e il re Carlo III di Borbone. Negli anni successivi, i napoletani inserirono i novanta numeri in un bussolotto di vimini (il cosiddetto panariello) e li disegnarono in modo casuale su delle cartelle così da poter giocare anche durante le feste.
Per quanto riguarda il nesso tra il gioco e il significato dei sogni, l’interpretazione tende a cambiare, non solo in base al contesto onirico, ma anche in termini di numeri da giocare: se, per esempio, si sognano dei cavalli, il numero corrispondente è il 24, ma per giocare al lotto si dovrà scegliere il 35. Sull’origine del nome non tutti sono d’accordo, ma si ritiene comunque che derivi da Morfeo, una figura della mitologia greca associata ai sogni.
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