Narcolessia: cause, sintomi e possibili cure di questa patologia

Ultimo aggiornamento: 18.04.24

 

La narcolessia è una patologia neurologica, responsabile di improvvisi attacchi di sonno diurni e stati di stanchezza cronica. Ecco le cause e le possibili cure.

 

La narcolessia è un disturbo neurologico cronico, che provoca degli stati di sonnolenza continua, soprattutto durante l’arco della giornata. Un soggetto narcolettico si trova a dover affrontare dei seri problemi nella gestione delle attività quotidiane, poiché gli attacchi di sonnolenza si manifestano all’improvviso.

 

I pericoli della narcolessia

Pur non trattandosi di una patologia letale, la narcolessia può diventare molto pericolosa, non soltanto per la persona narcolettica ma anche per chi le sta accanto. Per esempio, avere sempre sonno, può indurre l’automobilista che soffre di tale disturbo ad addormentarsi improvvisamente durante la guida. Ciò potrebbe mettere a rischio la vita del conducente, quella di chi gli sta vicino e quella di altri automobilisti e pedoni che si trovano nelle vicinanze.  

La narcolessia può incidere negativamente anche sulla vita personale e professionale, in quanto si potrebbe essere percepiti come soggetti poco affidabili e pigri. Purtroppo, chi soffre di questo disturbo, tende a ridurre in maniera drastica i contatti sociali, onde evitare di essere giudicato e di causare problemi agli altri.

Ciò non vuol dire che una persona narcolettica debba per forza rimanere a casa in vestaglia senza interagire con il mondo esterno. È vero che non esiste una cura definitiva al problema, tuttavia attraverso l’assunzione di farmaci specifici e correggendo il proprio stile di vita, è possibile gestire al meglio i sintomi della patologia.

Come riconoscere i sintomi della narcolessia

Spesso la narcolessia viene confusa con altre patologie quali l’epilessia o altri disturbi psichiatrici. In realtà si tratta di una malattia neurologica abbastanza rara, che predispone il soggetto a improvvisi colpi di sonno.

Coloro che ne soffrono infatti, tendono ad addormentarsi più volte nell’arco di una giornata, senza desiderarlo. Solitamente chi tende ad accusare sonno dopo pranzo o dopo cena, non è da annoverare tra i casi di narcolessia, perché in tale situazione, lo stato di sonnolenza è provocato da un ridotto apporto di sangue al cervello, a causa della fase di digestione.

Identificare i sintomi della narcolessia è fondamentale per stilare una diagnosi accurata. Tra i sintomi più comuni ricordiamo: sonnolenza diurna frequente, stati di allucinazione, cataplessia, paralisi del sonno.

– Sonnolenza diurna frequente

Chi soffre di narcolessia tende ad addormentarsi improvvisamente in qualsiasi contesto e più volte al giorno, con cicli di sonno che durano vari minuti, intervallati da pause di un paio d’ore circa.

– Stati di allucinazione

Un altro sintomo tipico della narcolessia, si manifesta con delle allucinazioni visive e uditive. In pratica il soggetto narcolettico vive dei frequenti sogni ad occhi aperti, che demarcano il passaggio dalla veglia al sonno e viceversa. Spesso queste allucinazioni sono talmente vivide che portano l’individuo a confondere il sogno con la realtà.

– Cataplessia

La cataplessia è una condizione di grande spossatezza muscolare, che spesso si manifesta in seguito a delle emozioni molto forti, quali: pianto, euforia, sorpresa, collera, paura, ecc.

Gli episodi di cataplessia possono durare pochi secondi o alcuni minuti. Tale fenomeno è presente in diversi casi di narcolessia e può manifestarsi quotidianamente.

– Paralisi del sonno

Spesso, chi è affetto da narcolessia, sperimenta sulla propria pelle anche episodi di paralisi temporanee, che possono durare da pochi secondi a vari minuti. Di solito il fenomeno avviene durante le fasi di addormentamento e di risveglio, pertanto è noto come “paralisi del sonno”.

L’individuo, pur essendo cosciente, non riesce a muoversi durante questi eventi e spesso tende a dimenticare ciò che è accaduto.

 

Narcolessia cause

Ancora oggi la scienza non è riuscita a trovare delle cause specifiche che possono provocare la narcolessia. Tuttavia, alcuni studi hanno evidenziato che i soggetti narcolettici hanno dei bassi livelli di oressina (ipocretina), ovvero un neurotrasmettitore fondamentale nella regolazione dell’appetito e del ritmo sonno/veglia.

In realtà non si è ancora capito da cosa dipende tale deficit di oressina, anche se si suppone che possa essere dovuto a un tipo di reazione autoimmune da parte dell’organismo.

Tra i vari fattori di rischio che possono portare una persona a soffrire di narcolessia, ci sono l’età (di solito compare entro i 30 anni) e la familiarità, infatti se un membro della famiglia soffre di questo disturbo, è probabile che possa trasmetterlo geneticamente alla prole.

 

Come convivere con la narcolessia

Come abbiamo detto in precedenza, non esiste una cura risolutiva alla narcolessia, tuttavia alcuni farmaci e alcuni cambiamenti del proprio stile di vita possono aiutare a convivere meglio con la malattia.

Innanzitutto è bene sapere che la diagnosi di questa patologia non è mai immediata e deve essere sempre effettuata presso un centro specializzato in disturbi del sonno.

Per gestire al meglio la narcolessia, è fondamentale adeguare il proprio stile di vita, al fine di ridurre il numero di colpi di sonno. È importante imparare a controllare le emozioni e regolamentare una routine di riposo. A tal proposito si rivela essenziale andare a dormire sempre alla stessa ora e laddove possibile fare dei brevi riposini della durata di 10 o 15 minuti.

Anche la terapia farmacologica può aiutare, ma non può essere risolutiva. Si tratta di farmaci specifici (sotto prescrizione medica) che stimolano il sistema nervoso centrale e che aiutano a ridurre gli attacchi di sonno durante il giorno.

Spesso gli specialisti prescrivono dei farmaci inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e inibitori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina (SNRI).

Le suddette medicine inibiscono la fase REM, riducono le allucinazioni ipnagogiche, gli episodi di cataplessia e le paralisi del sonno.

Chiaramente durante l’assunzione di questi farmaci è assolutamente sconsigliato consumare alcolici, in quanto potrebbero verificarsi degli effetti collaterali molto gravi.

 

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