Il reflusso gastroesofageo notturno è una condizione clinica molto fastidiosa e diffusa, che incide negativamente sulla qualità del nostro riposo. Vediamo come riconoscerlo e curarlo.
Il reflusso gastroesofageo notturno, come dice la parola stessa, consiste in un reflusso notturno degli acidi gastrici, che dallo stomaco risalgono verso l’alto, attraversando l’esofago e provocando non pochi fastidi.
Si tratta di un disturbo che può verificarsi più volte nell’arco di una notte ma anche durante il giorno. Se il reflusso persiste e non viene curato adeguatamente, può cronicizzarsi e diventare una vera e propria patologia, che può causare diverse complicanze cliniche.
Reflusso gastroesofageo sintomi
Tra i sintomi del reflusso più diffusi troviamo la pirosi, ovvero il bruciore di stomaco notturno, che può portare anche a emettere dei rutti frequenti, dovuti all’eccesso di produzione di acido gastrico.
Oltre al rigurgito notturno e al dolore di stomaco, altri sintomi che possono manifestarsi a causa di tale disturbo, sono l’iperidrosi e la tosse; quest’ultima è dovuta alla produzione di muco, che serve a proteggere l’esofago dalla corrosività degli acidi gastrici.
Di solito i suddetti sintomi tendono a presentarsi maggiormente nelle ore notturne, per via della posizione sdraiata che il corpo assume durante il riposo. I disturbi possono comparire in forma più o meno grave, a seconda di come ci si rigira nel letto.
Durante il sonno, il corpo può assumere involontariamente delle posizioni che favoriscono il reflusso degli acidi verso l’esofago. Molte persone infatti si risvegliano improvvisamente nel cuore della notte, accusando una sgradevole sensazione di acido in bocca o in gola.
Nei casi più gravi, spesso la risalita degli acidi gastrici può provocare anche tosse grassa e brevi apnee.
Il reflusso gastrico notturno è pericoloso?
A prescindere che si manifesti di giorno o di notte, il reflusso gastroesofageo se non viene curato adeguatamente, con il passare del tempo può cronicizzarsi e danneggiare seriamente l’esofago.
Chiaramente quello notturno influenza molto negativamente la qualità del sonno, in quanto impedisce al corpo di rilassarsi e di riposare in maniera serena. I sintomi infatti possono risultare talmente fastidiosi da svegliare addirittura il soggetto che ne è affetto.
Questo aspetto se trascurato può portare a soffrire di insonnia cronica e di conseguenza può influire in maniera negativa sulla qualità della vostra quotidianità. Il reflusso gastrico può rendere la vita molto “amara” sotto diversi punti di vista. Tra le tante conseguenze negative, vi è anche l’infiammazione dell’apparato digerente e in particolar modo dell’esofago.
A tal proposito è utile sapere che la nostra mucosa esofagea, è in grado di tollerare il transito del bolo, ovvero del cibo masticato non ancora digerito, ma non è assolutamente adatta al passaggio degli acidi che risalgono dallo stomaco; praticamente ciò che avviene durante il reflusso.
Se il disturbo è persistente e non viene curato in tempo, le mucose tendono a infiammarsi a contatto con gli acidi, fino a provocare la cosiddetta “esofagite da reflusso”. Questa si manifesta con bruciori allo stomaco o retrosternali, oppure con tosse cronica e raucedine.
A questo punto la domanda sorge spontanea: “Come si possono affrontare e prevenire i disturbi da reflusso gastroesofageo?”. Ebbene esistono delle ottime soluzioni che consentono di combattere questa patologia o quantomeno di ridurne e limitarne i sintomi e le complicanze.
Prevenzione e rimedi contro il reflusso
Lo stile di vita gioca un ruolo estremamente importante nella prevenzione del reflusso gastroesofageo notturno (e diurno).
Ci sono alcune accortezze che se vengono osservate, possono aiutarvi a mantenere a bada gli acidi gastrici. Di seguito troverete alcuni suggerimenti preziosi che possono prevenire i disturbi da reflusso gastrico notturno:
- Cenare presto la sera, almeno due ore prima di andare a letto
- Mangiare leggero, soprattutto la sera
- Evitare o limitare il più possibile il consumo di bevande alcoliche o gassate
- Evitare o limitare il più possibile il consumo di caffeina e di teina
- Evitare cibi troppo grassi, acidi e speziati, perché irritano lo stomaco e la mucosa esofagea
- Tenere sotto controllo il peso corporeo
- Evitare o limitare al massimo il fumo
- Dormire con il capo sollevato rispetto al corpo
Ecco una lista di cibi da evitare se soffrite di reflusso gastroesofageo:
- Cibi precotti già pronti (perché ricchi di grassi e di conservanti)
- Cibi fritti
- Sughi, salse e ragù preparati con molti grassi (burro, olio, strutto, margarina, ecc.)
- Carni molto cotte (bolliti, gulasch, stracotti, ecc.)
- Crostacei e molluschi
- Cipolla e aglio
- Pomodori crudi e succo di pomodoro
- Aromi e spezie (pepe, menta, peperoncino, noce moscata, ecc.)
- Agrumi
- Cioccolato
- Dolci con panna e creme
Cibi consigliati:
- Pesce non molto grasso (merluzzo, orata, branzino, sogliola, ecc.)
- Carni bianche (tacchino, pollo, coniglio, ecc.)
- Uova (non fritte)
- Verdura e frutta fresca di stagione
- Cereali integrali
- Latte scremato o parzialmente scremato
- Yogurt parzialmente scremato
- Formaggi magri
- Olio extravergine d’oliva (a crudo)
Altri suggerimenti
Eliminare o ridurre il consumo di cibi molto elaborati e difficili da digerire, sicuramente aiuta a regolarizzare la secrezione degli acidi gastrici nello stomaco.
Se seguite i suggerimenti che vi abbiamo fornito in questo articolo, riuscirete a prevenire e a tenere sotto controllo i disturbi da reflusso gastroesofageo. Una dieta sana ed equilibrata, associata a una regolare attività fisica, aiutano a mantenere in forma l’organismo.
Ricordate di idratare costantemente il corpo, assumendo non meno di 1,5 L d’acqua naturale al giorno (preferibilmente lontano dai pasti). Cercate di mantenere delle posizioni corrette quando riposate e se già soffrite di reflusso gastroesofageo notturno, tenete la testa più rialzata rispetto al corpo.
Inoltre se vi fa sentire bene, utilizzate dei cerotti nasali, che possono aiutarvi a respirare meglio durante le ore notturne. Se il disturbo da reflusso è cronico e un regime alimentare sano e una regolare attività fisica non sono sufficienti, occorre rivolgersi a un medico, che saprà consigliarvi come curare la patologia, prescrivendovi dei farmaci specifici.
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