Se vi svegliate spesso con un terribile dolore a collo e nuca, le cause potrebbero essere diverse. Vediamo quali combattere e se dipende tutto da cuscino e materasso
Il dolore al collo e nuca è molto diffuso, soprattutto in età adulta, quando almeno due persone su tre si trovano a doverlo affrontare. La cervicale e il torcicollo provocano a loro volta altri disturbi, che spesso possono addirittura compromettere la vita di chi li deve sopportare.
Se accade una volta ogni tanto, infatti, non diventa un grosso problema, ma se si cronicizza ci troviamo di fronte a una vera e propria patologia. Ciò che causa la cervicalgia non è sempre facile da individuare, considerando che non si tratta di una vera e propria malattia ma di un sintomo che può essere attivato da una grossa quantità di problemi differenti.
Questo dolore, infatti, si proietta su questa zona ma le cause della cervicale infiammata hanno solitamente origine in altre parti del corpo oppure è la conseguenza di altre malattie, come l’artrosi cervicale.
Anche lo stress e l’ansia possono causare questa tipologia di problemi, per cui ci sono varie analisi da fare per capire esattamente quale sia la causa più remota e profonda.
Sintomi cervicali e ansia: c’è un collegamento?
Vivere continuamente con i muscoli spalle contratti può determinare significativamente un peggioramento della qualità della vita. Si avranno infatti un aumento dello stress e dell’ansia, con un peggioramento generale.
Il mal di testa da cervicale, per esempio, comporterà preoccupazione e creerà ansia, instaurando un ciclo che si autoalimenta: a sua volta, infatti, l’ansia porterà allo sviluppo e al peggioramento dello stato di salute.
C’è anche da dire che, chi non riesce a esprimere i propri sentimenti o le preoccupazioni, può vedere il manifestarsi di uno o più disturbi fisici: il dolore diventa quindi una valvola di sfogo per l’ansia.
Proprio così nascono gli stati tensivi, che sfociano in dolori neuromuscolari, dal mal di testa che nasce nella nuca fino alla contrattura alle spalle. Quando questo problema diventa cronico, si va ad aumentare l’eccitabilità dei neuroni e quindi anche la sensibilità delle aree del cervello, che recepiscono la percezione del dolore.
Oltre al fattore emotivo, naturalmente, possono intervenire altri elementi, come l’assunzione di posture scorrette, con gravi conseguenze a livello muscolo scheletrico. L’ansia può diventare una contrazione perenne dei muscoli del collo, soprattutto del trapezio superiore, che è quello che si attacca alle spalle e alla base della testa.
Sintomi cervicale legati all’ansia
Se dobbiamo essere sinceri, i sintomi clinici del dolore cervicale sono complessi, in quanto non interessa di solito solo il collo ma anche le spalle e la schiena, provocando debolezza e rigidità muscolare, specialmente se c’è un nervo compresso.
Le conseguenze possono essere anche il formicolio alle mani, vertigini, mal di stomaco e alterazioni della vista. Se il problema viene causato dall’ansia, si potranno avere manifestazioni come la tachicardia, un aumento della respirazione, della sudorazione, nausea, emicrania, reflusso, fino agli attacchi di panico.
E il materasso e il cuscino?
Se avete un materasso a molle e pensate che sia troppo morbido per voi oppure avete un cuscino che non vi permette di riposare adeguatamente la notte, considerate che fattori del genere potrebbero causare un peggioramento della situazione.
Non sono la causa principale del dolore ma, di certo, non aiutano a migliorarlo. Per questa ragione è sempre bene optare per un materasso di media rigidità, meglio se in memory, con uno strato di poliuretano, che riesce a equilibrare bene la schiena.
Il cuscino da preferire è la classica saponetta, ma il nostro consiglio è quello di verificare che il collo non si trovi in tensione quando siete distesi: in questo caso dovrete cercare il giusto spessore per evitare che la cervicale si infiammi.
Come ridurre il dolore alla cervicale?
Se parliamo di una patologia che ormai si è cronicizzata, gestire il dolore non sarà per niente facile. Il nostro consiglio è quello di fare, prima di tutto, una visita specialistica e una risonanza magnetica, ma, per tamponare, potrete usare farmaci come i FANS, ovvero gli antinfiammatori come Voltaren, Oki e così via.
Altre soluzioni, pur momentanee, possono essere applicare del calore sulla parte, come del sale grosso caldo, i massaggi, l’esercizio fisico, le manipolazioni vertebrali e la mobilizzazione di articolazioni e muscoli.
Ci sono in particolare degli esercizi mirati proprio per allenare i muscoli flessori cervicali profondi e superficiali che, uniti allo stretching, possono aiutare proprio a migliorare la sintomatologia dolorosa.
Naturalmente è preferibile consultare un fisioterapista, l’unico in grado di mantenere una postura corretta, che può ridurre i dolori a livello del rachide. Altri metodi utili sono l’agopuntura e il biofeedback unito all’elettromiografia: quest’ultimo consente di monitorare la muscolatura durante il movimento per far capire al soggetto come modificare l’attività muscolare.
Se vogliamo agire direttamente al cuore del problema, ovvero sull’ansia, possiamo concentrarci su attività come lo yoga, il tai chi e la meditazione, oltre a seguire delle tecniche specifiche di rilassamento muscolare.
Si può prevenire il dolore cervicale?
Uno dei modi migliori per prevenire il dolore cervicale, dovuto soprattutto all’ansia, è quello di cercare di ridurre i suoi livelli. Per questo motivo seguire la terapia cognitivo comportamentale o anche l’ipnosi può essere la via giusta per affrontare il problema e per modificarne l’incidenza.
Un altro accorgimento che possiamo avere è quello di seguire uno stile di vita corretto, evitando tutte quelle abitudini che acutizzano il dolore: pensiamo alla cura della postura, che si può fare sia con un medico specializzato, sia con lo yoga.
Infine, visto che l’ansia sfoga anche sullo stomaco, è bene curare l’alimentazione, in modo da non causare infiammazioni che poi sarebbe difficile gestire.
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