La tachicardia notturna si manifesta con un significativo aumento della frequenza cardiaca durante il riposo. In questo articolo analizzeremo le principali cause del disturbo, i sintomi associati e i trattamenti più efficaci per contrastarlo, così da poter dormire sonni tranquilli.
Sforzi fisici intensi, forti emozioni, squilibri ormonali, stress, ansia, aumento della temperatura corporea… sono tutte situazioni in cui si verifica un’accelerazione del battito cardiaco, un fenomeno dovuto a un maggior consumo di ossigeno da parte dei tessuti corporei e noto come tachicardia.
Quando l’aritmia si manifesta durante la notte, molte persone entrano nel panico e cominciano a preoccuparsi temendo che si tratti di un infarto. In realtà, nella maggior parte dei casi la tachicardia notturna non è associata a patologie di tipo cardiaco, ma può dipendere da disturbi di diversa natura che non vanno comunque trascurati. Nel corso dell’articolo vedremo come interpretare i risvegli notturni provocati dalle pulsazioni alte, da cosa dipendono e alcuni rimedi (naturali e non) per risolvere il problema.
Tachicardia: cause e fattori di rischio
La frequenza cardiaca di una persona adulta a riposo oscilla tra 60 e 100 battiti al minuto, ma quando supera questo range si parla di tachicardia. L’aumento del ritmo può essere causato da una maggiore richiesta di ossigeno da parte dei tessuti durante l’attività fisica, da stimolazioni dovute a farmaci o sostanze eccitanti (caffeina e bevande alcoliche), dall’ansia, dallo stress e da forti emozioni.
A prescindere dalle cause, i battiti cardiaci alti vengono percepiti dal paziente come una sensazione di “cuore in gola” o un “fruscio d’ali” nel petto, e sono spesso accompagnati da sintomi somatici e cognitivi, come vertigini, fiato corto, capogiri, dolore al petto, aumento della sudorazione e confusione.
Quando questi fenomeni si verificano occasionalmente non ci sono conseguenze sul corretto funzionamento del cuore, ma se gli episodi di tachicardia a riposo sono più frequenti e i battiti superano i 100 bpm, è buona norma sottoporsi a una visita medica ed effettuare un elettrocardiogramma per valutare il proprio stato di salute.
Sebbene il disturbo non sia sempre correlato a patologie di tipo cardiaco, può comunque essere sintomo di specifiche condizioni cliniche, come l’ipertensione, l’apnea notturna, l’ipertiroidismo, il diabete e l’anemia. Anche lo stile di vita rientra tra i fattori di rischio, visto che il fumo, l’obesità, l’uso di droghe e il consumo eccessivo di alcol e caffeina possono aumentare la frequenza cardiaca e favorire lo sviluppo di cardiopatie.
Che cos’è la tachicardia notturna?
Ora che abbiamo chiarito quali sono le cause e i sintomi della tachicardia, vediamo cosa succede quando questo disturbo si manifesta durante la notte. Le palpitazioni notturne non sono altro che accelerazioni del ritmo cardiaco che si avvertono dopo essersi sdraiati a letto o nel corso del primo sonno, portando la persona a risvegliarsi improvvisamente a causa dei battiti accelerati, con il pensiero che va immediatamente a potenziali problemi al cuore.
Tuttavia, questa forma di tachicardia raramente è riconducibile a disturbi cardiaci e aritmie, anzi il più delle volte è determinato da altri fattori – non necessariamente gravi – come l’ansia e lo stress.La prima cosa da fare qualora si avvertano forti palpitazioni a riposo è cercare di restare calmi, respirare profondamente e – se possibile – misurare la frequenza cardiaca per capire se i battiti superano le cento pulsazioni al minuto, nel qual caso si potrà parlare di tachicardia notturna.
In genere, il disturbo si risolve spontaneamente nel giro di qualche minuto, ma può comunque ripetersi con regolarità tutte le notti, generando ansia e preoccupazioni in coloro che ne soffrono.
Da cosa dipende la tachicardia notturna
Al pari della tachicardia diurna, anche quella notturna può essere determinata da attacchi di panico, ansia e stress, ma spesso a metterci lo zampino sono anche la nicotina, l’abuso di alcol, i pasti troppo pesanti (soprattutto se si va a dormire prima che sia avvenuta la digestione completa) e la caffeina.
A volte, anche chi soffre di reflusso gastroesofageo o di gastrite può svegliarsi all’improvviso di notte con il cuore che batte in modo anomalo, una condizione abbastanza comune al pari della tachicardia in gravidanza, che si verifica soprattutto nella seconda metà della gestazione a causa del peso dell’utero che comprime la cassa toracica quando si è in posizione distesa.
Altre possibili cause delle palpitazioni notturne sono: un incubo che ha scatenato una forte emozione, l’assunzione di alcuni tipi di farmaci prima di coricarsi (in particolare efedrina, decongestionanti, antiasmatici e medicinali contro l’ipotiroidismo), gli squilibri ormonali e l’anemia.
Manifestazioni e sintomi associati
Quando si viene colti dalla tachicardia notturna è importante capire se si tratta di cardiopalmo (detto anche palpitazione o “batticuore”), ossia la percezione di battito accelerato improvviso, o di tachicardia vera e propria. Qualora il ritmo cardiaco superi i 100 bpm e si accompagni a forte bruciore al petto, ansia e senso di oppressione, per tranquillità è sempre meglio sottoporsi a un elettrocardiogramma per valutare l’origine del malessere.
A ogni modo, i campanelli d’allarme a cui prestare attenzione sono: fiato corto, dispnea, difficoltà respiratorie, vertigini, nausea, vomito, edemi, disturbi della vista, sincope, astenia, sudorazione fredda e vampate di calore (sintomo comune della tachicardia in menopausa).
Diagnosi e rimedi
Nella maggior parte dei casi l’aumento dei battiti cardiaci durante la notte si verifica in maniera sporadica e solo per pochi minuti, risolvendosi spontaneamente nell’arco di breve tempo. In questi casi, con molta probabilità, l’evento non nasconde cause patologiche e, se si riesce a individuare il fattore scatenante (per esempio, pasti serali troppo pesanti oppure assunzione di caffè, alcol o farmaci prima di andare a letto), basterà rivedere e correggere le proprie abitudini per risolvere il problema senza allertare il medico o ricorrere a terapie farmacologiche invasive.
Se ci si sveglia nel cuore della notte con battiti cardiaci accelerati potrebbe rivelarsi utile anche bere una tisana a base di tiglio o camomilla, oppure prendere delle gocce di valeriana, passiflora o biancospino, che si rivelano degli ottimi rimedi naturali nel controllo di ansia e tachicardia.
Qualora il disturbo notturno sia causato da fattori patologici sarà necessario ricorrere a trattamenti farmacologici specifici, che dovranno essere necessariamente prescritti dal medico o da uno specialista dopo un’attenta valutazione clinica dello stato di salute generale del paziente.
In termini di prevenzione, oltre a consumare pasti leggeri prima di andare a dormire ed evitare sostanze stimolanti come la caffeina e l’alcol, può essere d’aiuto praticare degli esercizi di rilassamento ogni sera e utilizzare dei cerotti nasali per favorire la respirazione e impedire che il cuore si affatichi troppo durante il riposo.
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2 COMENTARIOS
November 1, 2021 at 12:33 am
Bell’articolo, davvero interessante. Complimenti !!!
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November 1, 2021 at 7:31 pm
😉
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