Come dormire in gravidanza: i nostri consigli

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

Un corretto riposo durante l’attesa del bebè è importante per la futura mamma perché le permetterà di conservare le forze necessarie ad affrontare la grande avventura che l’aspetta

 

La donna sperimenta grandi trasformazioni durante i nove mesi che l’accompagnano fino alla nascita del figlio. Alcuni gesti quotidiani possono diventare problematici, come dormire in gravidanza, ma è bene sapere come fare per liberarsene in tempo e concedersi il necessario riposo. Durante il sonno, infatti, il corpo coinvolto in una tra le sue grande trasformazioni si rigenera e prepara per accompagnare lo sviluppo del feto durante tutta la gestazione.

Ci sono alcuni accorgimenti che si possono seguire per migliorare la qualità del riposo, a partire da soluzioni semplici e di facile applicazione fino alle indagini più approfondite delle ragioni legate al cattivo sonno.

Conoscere e rispettare la propria fisiologia in completa trasformazione è il presupposto essenziale per poter dormire bene e trarne il massimo beneficio. Per esempio è utile adottare la migliore posizione per evitare problemi legati al reflusso dei succhi gastrici, oppure per facilitare il ritorno venoso dalle gambe verso l’alto.

La migliore posizione per dormire

Spesso il sonno è ostacolato dall’assunzione di posture scorrette che rendono il pancione un ingombro con cui diventa difficile convivere. Ma nella maggior parte dei casi, la difficoltà a trovare la posizione migliore è facilmente risolvibile con dei cuscini da mettere nelle zone cruciali. Non esiste una sola posizione corretta per dormire, ogni donna può trovare comodo assumerne una in particolare. Bisogna però fare attenzione e rispettare alcuni accorgimenti.

Col passare del tempo la posizione migliore sarà quella sul fianco, è utile sapere che bisogna dormire sul lato sinistro. A destra passa la vena cava che dal cuore va fino all’arteria femorale. Un grosso flusso di sangue scorre attraverso questi canali che si trovano esattamente sotto l’utero. A dormire sul lato destro si rischia di compromettere la corretta circolazione del sangue e la necessaria ossigenazione del feto dentro la placenta. Inoltre è molto fastidioso per la stessa mamma.

Se per qualsiasi ragione si prova dolore al fianco sinistro in gravidanza potrebbe essere difficile trovare la posizione più comoda per il riposo notturno. In questo caso può venire in aiuto un cuscino integrale, cioè che avvolga tutta la figura permettendo alle parti dolenti di trovare un punto d’appoggio morbido.

Al contrario di quanto di potrebbe pensare, è possibile dormire a pancia in giù. La placenta e il liquido amniotico proteggono il feto dallo schiacciamento. Ma sarà la donna a non voler più mettersi in questo modo quando le dimensioni della pancia si saranno fatte importanti.

Chi soffre di reflusso gastroesofageo, vuole sapere come riuscire a dormire tranquillamente. La maniera migliore in questo caso è cercare di sollevare l’intero busto verso l’alto e non solo la testa. Così i succhi gastrici non hanno modo di risalire verso l’alto irritando il canale esofageo e la gola.

In questo caso è utile dormire a pancia in su, anche se il pancione che cresce potrebbe rendere questa posizione scomoda col passare del tempo. Infatti gli organi interni tendono a schiacciarsi e a essere spinti fuori dal loro sito abituale. Il peso della placenta, del liquido amniotico e del feto, potrebbe infastidire chi non è abituato ad assumere questa postura notturna. Per fortuna, il reflusso si attenua e sparisce man mano che la gravidanza procede in maniera fisiologica.

Accorgimenti da adottare per migliorare la qualità del sonno

In gravidanza o no, è bene rispettare alcune caratteristiche del nostro organismo per conciliare il sonno. Durante questo tempo, è importante più che mai curare l’alimentazione della cena. Infatti i disturbi del sonno sono più frequenti quando si va a letto subito dopo aver mangiato e si aggravano se la cena è stata abbondante e ricca di grassi e zuccheri. Meglio andarci piano, quindi, e lasciare al pasto serale solo brevi spuntini di piccola entità.

Mettersi in condizione di apprezzare il momento della nanna non è una cattiva idea. Curare nei dettagli il momento in cui si abbandonano le attività legate allo stato di veglia aiuta la mente a trovare la calma necessaria che concilia il sonno. Questa regola vale per i bambini ma è un toccasana anche quando si soffre di disturbi legati al buon riposo.

Quindi via a tutta una serie di routine che permettono di passare dalla frenesia della quotidianità al ritmo lento e pacato che precede l’addormentamento. Indossare il pigiama da donna prima di cena, fare brevi esercizi di yoga, ascoltare una musica tenue e abbassare le luci di casa, sono piccoli accorgimenti che il cervello gradisce perché aiutano a entrare nella giusta predisposizione al sonno.

Se si fa comunque grande fatica a dormire durante tutta la notte, allora è bene rivalutare tutta l’agenda quotidiana. Evitare i pisolini, specie quelli dopo le 16.00, potrebbe essere difficile durante i primi tempi ma funzionale a preservare la corretta igiene del sonno. Quindi se ci si sente insonnolite durante o subito dopo la digestione, è utile approfittarne per fare un’attività leggera come una breve passeggiata. In questo modo si distoglie l’attenzione verso il senso di intorpidimento che può cogliere all’improvviso nei momenti meno adatti.

Cosa non fare

Tra le raccomandazioni da seguire quando si tratta di risolvere piccoli disturbi la raccomandazione più frequente è di evitare l’automedicazione senza sentire il parere del medico. Giusto per fare un esempio. È sconsigliato assumere antidolorifici senza consultare il medico, magari per risolvere un fastidioso dolore al fianco destro in gravidanza.

Anche nel caso dei disturbi legati al sonno è bene andare coi piedi di piombo. Per esempio si sconsiglia l’assunzione di melatonina in gravidanza. Questo integratore a base di ormoni che si assume senza controindicazioni in epoche normali, viene sconsigliato in gravidanza perché potrebbe interferire con il delicato sviluppo del feto.

 

 

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