La musica può aiutare a dormire meglio?

Ultimo aggiornamento: 26.12.24

 

Per moltissime persone la musica è una compagna irrinunciabile in qualunque momento della giornata. C’è chi la ascolta per concentrarsi sul lavoro, chi per avere la giusta carica mentre corre o si allena, chi per svagarsi dopo una giornata impegnativa e chi ancora per rilassarsi. Proprio questa tipologia di ascolto è tra le più apprezzate: si sceglie una playlist di un certo tipo oppure i suoni della natura – come quelli presenti su it.depositphotos.com, uno sterminato e gratuito database di effetti sonori – e ci si libera dallo stress, magari facendo anche un pisolino. 

 

Allora la domanda che sorge spontanea è: la musica può aiutare a dormire meglio? Se accompagniamo il momento in cui andiamo a letto con una serie di brani, avremo un riposo più gratificante e soddisfacente? 

 

La giusta scelta

Diversi studi hanno cercato di dare una risposta a queste domande e, da quanto è emerso, la musica ha in effetti il potere di contribuire a un riposo migliore. Gli studiosi della National Cheng Kung, un’università di Taiwan, hanno condotto una ricerca su un gruppo di 300 persone che soffrivano di insonnia e che sono state divise in due gruppi. Ebbene quelle a cui è stata fatta sentire della musica sono riuscite a dormire meglio e più profondamente rispetto a quelle che non hanno ascoltato nulla. 

Certo, non tutte le melodie si prestano allo scopo. Dallo studio, infatti, emerge come, per dormire profondamente, ci sia bisogno di musica rilassante, che abbia un ritmo lento (tra i 60 e gli 80 battiti al minuto), un’armonia tranquilla e un volume basso. Suoni con queste caratteristiche, infatti, tendono a ridurre l’attività del sistema nervoso e a favorire il rilassamento. 

 

Senza parole

Detto che le melodie lente sono le più indicate per fare diminuire la tensione fisica e psichica, non pensate che sia sufficiente la musica per dormire in 5 minuti. Si tratta, ovviamente nel caso soffriate di insonnia o comunque di difficoltà nell’addormentarvi, di un processo più lungo. Secondo quanto emerge da altri studi, infatti, possono essere necessarie fino a tre settimane di ascolto, per almeno 45 minuti prima di coricarsi, per cominciare a notare un miglioramento e riuscire così a riposare meglio. È consigliabile poi optare per musica solo strumentale perché i brani con le parole tendono a impegnare maggiormente la mente che, inevitabilmente, non può fare altro che seguirli. Nel caso di canzoni con un testo, i centri cognitivi del cervello, dunque, vengono attivati mentre l’obiettivo di chi cerca di rilassarsi è quello di tenerli spenti. 

Che la musica fosse terapeutica, del resto, è cosa nota sin dall’antichità. Per esempio, durante la Seconda Guerra Mondiale, non era infrequente che negli ospedali, ai feriti venisse fatta ascoltare della musica, in modo che favorisse una guarigione più rapida dei soldati. Allo stesso modo, una serie di studi più recenti, ha dimostrato come, dopo un intervento chirurgico, sentire melodie gradevoli e rilassanti abbia contribuito alla riduzione del dolore e della dipendenza dagli antidolorifici da parte dei pazienti.   

Fare sogni più belli

Non solo ascoltare musica aiuta a dormire più profondamente ma contribuisce a svegliarsi più felici e a fare sogni piacevoli. Questo perché sentire bei suoni e belle melodie favorisce la produzione di ossitocina da parte dell’ipotalamo e alza i livelli di serotonina, il che ha come naturale conseguenza una maggiore sensazione di benessere nonché una migliore qualità dei sogni. Se, per esempio, soffrite sovente di incubi ricorrenti, l’ascolto di musica lenta e piacevole può rappresentare un valido metodo per combattere il problema. 

Allo stesso modo la musica o i suoni della natura prima di dormire sono particolarmente efficaci nell’aiutare a ridurre le preoccupazioni e i disturbi dell’umore. In un certo senso “distraggono” il cervello – tenendo a bada i livelli di cortisolo, noto anche come “l’ormone dello stress” – impedendogli di pensare a ciò che vi turba e indirizzano l’attenzione verso il presente, allontanandola dal passato e, dunque, dalle preoccupazioni della giornata. 

 

Che musica ascoltare

Assodato che un certo tipo di musica sia più indicata a favorire il rilassamento, bisogna però dire che una regola fissa non c’è, perché ognuno di noi ha un tipo di risposta differente a seconda dell’abitudine e della passione per certi stimoli uditivi. Non è un caso che in un sondaggio su quali brani favorissero maggiormente il rilassamento siano stati citati artisti classici come Bach, Chopin o Mozart ma anche Ed Sheeran e i Coldplay. 

Detto questo, ci sono comunque alcuni brani che si prestano particolarmente per un ascolto “terapeutico”, per agevolare il relax e conciliare il sonno. Uno è sicuramente Weightless dei Marconi Union, una band inglese che ha collaborato con il British Academy of Sound Therapy, per realizzare una canzone che fosse davvero rilassante, grazie all’assenza di melodie ripetute, scelta che permette al cervello di non “impegnarsi” a prevedere i suoni che arriveranno. In questo modo il brano non solo contribuisce al riposo ma aiuta anche a ridurre l’ansia. Lo trovate su YouTube, persino in una versione lunga 10 ore! Altre tipologie di brani sono quelli che vanno a stimolare le onde delta, che sono quelle che si attivano nel nostro cervello durante il sonno. Anche in questo caso su YouTube ci sono numerosi brani – come per esempio questo, della durata di ben 8 ore – che è indicato per ridurre il livello di stress ed è dunque consigliato nelle fasi precedenti il sonno.

 

 

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